Una nuova operazione militare dell'UE nel Mediterraneo: avviata l'operazione "Irini" per far rispettare l'embargo sulle armi in Libia

01/04/2020 - Anche in questa fase difficile segnata dalla pandemia di coronavirus, l'UE sta prendendo decisioni importanti per rafforzare il suo impegno sulla scena mondiale. Gli Stati membri dell'UE hanno deciso ieri di avviare una nuova operazione PSDC di gestione delle crisi nel Mare Mediterraneo: EUNAVFOR MED IRINI. L'operazione militare Irini - l'ultima dell'UE in ordine di tempo - ha l'obiettivo principale di contribuire all'attuazione dell'embargo sulle armi imposto dall'ONU nei confronti della Libia e di promuovere la pace nei paesi nostri vicini. È il contributo tangibile dell'UE per mettere fine all'annoso conflitto in Libia, alle porte dell'UE.

 

L'operazione Irini ha l'obiettivo di far rispettare l'embargo delle Nazioni Unite sulle armi e di contribuire a un cessate il fuoco permanente in Libia.

 

La Libia costituisce una priorità per l'UE che ha ripetutamente chiesto un cessate il fuoco permanente e un'efficace applicazione dell'embargo dell'ONU sulle armi. Lo scorso gennaio abbiamo riunito i leader mondiali nella conferenza di Berlino, dove sono stati compiuti passi importanti per trovare una soluzione politica in Libia e porre fine al conflitto. Da allora la situazione in Libia continua a essere molto critica e impone di intervenire urgentemente. Purtroppo i combattimenti in Libia si sono addirittura intensificati negli ultimi giorni, nonostante gli appelli internazionali a osservare una tregua per contribuire a contenere la pandemia di coronavirus. Siamo consapevoli che nessuno dei problemi con cui eravamo alle prese prima della pandemia di coronavirus - e tra questi il conflitto libico - è scomparso. Anzi, vi è il rischio di un peggioramento delle crisi che affliggono il nostro vicinato.

Abbiamo sostenuto a più riprese che la crisi libica può essere risolta soltanto con soluzioni politiche e con il rispetto dell'embargo dell'ONU sulle armi. Ma la diplomazia non può avere successo se non è sostenuta da azioni. L'UE sta incrementando i propri sforzi e dimostrando il suo impegno a sostenere il processo di Berlino. L'operazione Irini, che non può essere la soluzione ma un elemento importante della soluzione, contribuirà a un cessate il fuoco permanente.

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Ecco perché, sei settimane dopo il raggiungimento di un primo accordo politico tra gli Stati membri dell'UE, viene avviata nel Mediterraneo una nuova operazione militare per tradurre in pratica le nostre dichiarazioni. Benché alle prese con la crisi del coronavirus e le sue conseguenze, l'UE continua a svolgere il proprio ruolo per promuovere la pace alle sue porte.

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L'obiettivo principale di EUNAVFOR MED IRINI – denominazione ufficiale della nuova operazione – è il sostegno all'attuazione dell'embargo sulle armi imposto dal Consiglio di sicurezza dell'ONU, utilizzando mezzi marittimi, aerei e satellitari e operando in stretta collaborazione con le autorità competenti dei nostri Stati membri e con le pertinenti agenzie dell'UE.

Oltre all'obiettivo principale l'operazione Irini ha una serie di compiti secondari. Garantirà il monitoraggio e la sorveglianza per impedire le esportazioni illegali di petrolio dalla Libia. Svolgerà attività di sviluppo delle capacità e formazione della guardia costiera e della marina libiche. E sosterrà la lotta contro le reti del traffico e della tratta di esseri umani.

Lo stesso giorno in cui EUNAVFOR MED IRINI inizia le sue operazioni arriva a conclusione EUNAVFOR MED Operazione Sophia, che per cinque anni ha operato in un contesto spesso difficile per contrastare il traffico di migranti e la tratta di esseri umani. Ed è anche grazie a questa operazione che i flussi migratori nel Mediterraneo centrale sono stati drasticamente ridotti rispetto al picco della crisi migratoria.

Desidero qui rendere omaggio alle europee e agli europei che hanno partecipato all'operazione Sophia sotto il vessillo dell'UE per l'impegno profuso e i risultati eccellenti. Sono orgoglioso e grato ogniqualvolta vedo i risultati ottenuti, giorno dopo giorno, dalle migliaia di donne e uomini dispiegati nelle 16 – e ben presto 17 – missioni e operazioni militari e civili dell'UE. Persone che operano ogni giorno, sul terreno, al di là dei nostri confini e in tutte le condizioni, per contribuire a creare un ambiente stabile per i nostri partner dei paesi vicini e garantire la sicurezza degli europei a casa loro.

Sono sicuro che l'operazione Irini si rivelerà una prova tangibile dell'impegno dell'UE per contribuire al ripristino della pace e della stabilità in Libia. Dopotutto, l'operazione prende il nome da Eirene, l'antica dea greca della pace. Non vi è dubbio che le settimane a venire saranno molto impegnative, per i libici come per gli europei. Nessuno può permettersi di combattere due guerre contemporaneamente. È pertanto fondamentale fare tutto il possibile per porre fine al conflitto in Libia. E l'operazione Irini contribuirà a conseguire questo obiettivo.

 

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