Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia (IDAHOTB) - L'UE si veste dei colori dell'arcobaleno, "Rompere il silenzio"

Ciascuno di noi deve sostenere ogni giorno la lotta alle violazioni dei diritti umani, alla discriminazione e agli abusi nei confronti delle persone LGBTI+.
Abbiamo conseguito molti risultati, ma dobbiamo continuare a lottare
Lo dico come persona proveniente da un paese che negli ultimi anni ha compiuto enormi passi avanti nel riconoscimento dei diritti della comunità LGBTI+, ma in passato – e durante gran parte della mia gioventù – le cose erano ben diverse. Ricordo chiaramente come gli omosessuali e altre minoranze sessuali fossero vittime di pene tremende e discriminazioni sotto il regime franchista. E quando nel 1998 mi candidai alla guida del partito socialista spagnolo, vennero diffuse voci riguardo alla mia presunta omosessualità e a una mia relazione con un uomo – per screditare me e danneggiare la mia candidatura – lasciando intendere che una persona omosessuale non fosse idonea a guidare il partito o il paese. In seguito, nel 2005, in Spagna il governo socialista legalizzò il matrimonio tra persone dello stesso sesso, facendo della Spagna (link esterno) il terzo paese al mondo a consentire alle coppie dello stesso sesso di sposarsi, a livello nazionale. Oggi, sempre più leader politici in Europa possono dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale.
Ciononostante, dobbiamo continuare a lottare affinché ogni essere umano abbia il diritto di essere fiero di sé, di definire la propria identità e di scegliere di stare con le persone che ama. In quanto società e comunità, i nostri diritti sono garantiti solo se si applicano a tutti quanti, e le nostre azioni devono riflettere l'importanza del riconoscimento e dell'uguaglianza, non solo per le persone LGBTI+, ma per tutti.
https://twitter.com/eu_eeas/status/1261897989175427075
Il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo stabilisce che "tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti". Sfortunatamente, in molte parti del mondo questa audace promessa è ancora ben lontana dalla realtà, e di fatto fino al 1990 l'omosessualità era ancora classificata dall'Organizzazione mondiale della sanità come disturbo mentale. Fu soltanto il 17 maggio 1990 che la situazione cambiò. Ed è proprio per ricordare questa pietra miliare nella lotta per l'uguaglianza e la dignità e per commemorare questa giornata che ogni anno, il 17 maggio, si celebra l'IDAHOTB.
Con la crisi del coronavirus, in alcune zone del mondo la comunità LGBTI+ deve oggi affrontare ulteriori problemi, tra cui la stigmatizzazione e il timore di non ricevere l'assistenza medica richiesta. Anche il distanziamento sociale risulta difficile per coloro che non sono accettati dalle proprie famiglie.
Per questo motivo l'UE celebra, insieme alle Nazioni Unite e alle organizzazioni della società civile, il tema di quest'anno, ossia "Rompere il silenzio", e lo slogan "Vestire i colori dell'arcobaleno". Il tema è stato scelto dalla società civile LGBTI+ ed è promosso dalla campagna dell'ONU "Liberi e uguali" (link esterno). L'UE si pronuncia contro la discriminazione e incoraggia tutti gli Stati a garantire che l'orientamento sessuale e l'identità di genere non costituiscano motivo di sanzioni penali e discriminazione.
Far coincidere parole e azioni
Come UE, cerchiamo di far coincidere le parole con l'azione. Sosteniamo i difensori dei diritti umani LGBTI+ (link esterno) attraverso meccanismi speciali di protezione basati sullo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani. In questo modo salviamo vite umane e contribuiamo a superare le sofferenze causate dalla violenza. L'UE rimane uno dei principali donatori, a livello mondiale, impegnati a favore delle organizzazioni LGBTI+ della società civile. Gestiamo ad esempio numerosi progetti in Africa meridionale e centrale, in America latina e in Russia. Il nostro aiuto consiste nell'offrire sicurezza preventiva e protezione dalle minacce, sostenendo iniziative locali e movimenti di base, incoraggiando la creazione di alleanze e reti e contribuendo alla segnalazione e alla documentazione di casi di discriminazione. Ma soprattutto, continuiamo risolutamente a issare ben alta la bandiera dei diritti universali.
Oggi, in molti paesi del mondo, l'UE farà sventolare le bandiere arcobaleno presso le nostre delegazioni. Nella notte tra il 16 e il 17 maggio i colori dell'arcobaleno hanno illuminato i nostri edifici a Bruxelles. E abbiamo inoltre lanciato la sfida arcobaleno sui nostri social media.

Oltre a queste azioni importanti e simboliche, spetta a ciascuno di noi difendere quotidianamente la lotta alle violazioni dei diritti umani, alla discriminazione e agli abusi nei confronti delle persone LGBTI+ in tutto il mondo. Non solo in occasione dell'IDAHOTB, ma ogni giorno e in ogni luogo.
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