THIS CONTENT HAS BEEN ARCHIVED

Dobbiamo aumentare le capacità di difesa europee, lavorando meglio insieme

10.06.2022 EEAS Press Team

Blog dell'AR/VP - L'invasione russa dell'Ucraina è stata un campanello d'allarme per la sicurezza e la difesa dell'UE. La comunicazione congiunta sulle carenze di investimenti nel settore della difesa di questa settimana spiega chiaramente che, a causa di tali carenze, le capacità di difesa di cui disponiamo non corrispondono a quelle di cui abbiamo bisogno per le minacce che ci troviamo ad affrontare. Le relazioni dell'Agenzia europea per la difesa (AED) avevano già segnalato il problema, ma prima dell'inizio della guerra non si aveva la sensazione che fosse urgente aumentare la spesa per la difesa. Ora la questione non è solo spendere di più, ma anche spendere insieme, perché è l'unico modo per spendere meglio.

"Le capacità militari di cui disponiamo non corrispondono a quelle di cui abbiamo bisogno per le minacce che ci troviamo ad affrontare. Dobbiamo spendere insieme, di più e meglio."

 

L'aggressione spietata della Russia nei confronti dell'Ucraina ha riportato la guerra nel territorio europeo. Per il numero di mezzi militari coinvolti, i costi umani e le conseguenze globali, la guerra rappresenta uno sconvolgimento del panorama della sicurezza europeo. Di fronte a questo conflitto, l'UE ha reagito rapidamente e con forza offrendo sostegno politico, finanziario, umanitario e militare all'Ucraina. Ora è chiaro che l'Europa è in pericolo, come abbiamo affermato prima dell'inizio della guerra quando abbiamo presentato la bussola strategica, che è ormai stata approvata dal Consiglio e offre un piano per un vero e proprio cambiamento di passo verso una politica di sicurezza e di difesa più forte e unita.

Il nuovo contesto dimostra che l'UE deve assumersi maggiori responsabilità per la propria sicurezza. A tal fine abbiamo bisogno di forze armate europee moderne e interoperabili, mirando alla fascia più alta dello spettro e anche a potenziare capacità e forze. L'esaurimento delle scorte derivante dal sostegno militare fornito all'Ucraina sono l'esempio più evidente delle nostre carenze. Tuttavia, ciò si aggiunge alle carenze ereditate dai precedenti tagli di bilancio e di investimenti.

Il grafico che segue riflette il modo in cui la spesa aggregata per la difesa degli Stati membri dell'UE è diminuita dall'inizio della crisi dell'euro nel 2008, raggiungendo un livello minimo nel 2014 - quando la Russia ha annesso la Crimea - per ritornare soltanto ora ai livelli pre-crisi (vedere la scheda informativa che accompagna la comunicazione congiunta con maggiori dati qui).

 

Insufficient defense expenditure

 

Questo grafico è diventato molto popolare e la settimana scorsa è stato più volte citato. Tuttavia, non si tratta di una recente "scoperta", perché era già stato presentato in una relazione dell'AED del dicembre 2021. In tale relazione, l'AED  (istituita dal trattato di Lisbona per aiutare gli Stati membri a migliorare le capacità militari e individuare le priorità di sviluppo) aveva evidenziato non solo il grande "buco" della spesa per la difesa, ma anche la persistente riduzione degli investimenti collaborativi tra gli Stati membri.

 

"I dati mostrano un processo silenzioso di sottoinvestimento  negli eserciti europei."

 

I dati mostrano un processo silenzioso di sottoinvestimento negli eserciti europei e di tagli di bilancio imposti dalle politiche di austerità. Non discuto qui la pertinenza di questi tagli e delle decisioni politiche alla loro base. Tuttavia, è bene essere consapevoli della necessità di valutare le future politiche di spesa nel momento in cui i bilanci potrebbero nuovamente restringersi.

Va inoltre rilevata la mancanza di coordinamento nel contesto in cui tali riduzioni sono state apportate: nel 2020 solo l'11% degli investimenti sono stati effettuati in modo collaborativo, una quota inferiore al livello di riferimento del 35% concordato dagli Stati membri nel quadro dell'AED. Oggi la sfida consiste nel coordinare meglio il processo di incremento della spesa ed evitare di aumentare duplicazioni e lacune.

 

Amount spend collaborate at EU and members state level

 

Le carenze che ci troviamo ad affrontare

In effetti stiamo affrontando una serie di carenze che riguardano le capacità militari complessive, gli investimenti generali nella difesa, la ricerca e sviluppo e il confronto con l'evoluzione militare di altri paesi.

Alcuni dati fondamentali illustrano alcune di queste carenze:

  • dal 1999 al 2021 la spesa combinata dell'UE per la difesa è aumentata del 20%, a fronte del 66% degli Stati Uniti, del 292% della Russia e del 592% della Cina. Certamente, occorre tenere conto del livello iniziale delle capacità militari, ma queste cifre mostrano tendenze molto diverse.
  • Tra il 2009 e il 2018, i tagli degli Stati membri hanno rappresentato un sottoinvestimento aggregato nel settore della difesa pari a circa 160 miliardi di euro.
  • Se dal 2006 al 2020 tutti gli Stati membri avessero speso il 2% del loro PIL per la difesa, con il 20% destinato a investimenti, ciò avrebbe comportato circa 1100 miliardi di euro aggiuntivi per la difesa, di cui circa 270 miliardi di euro di investimenti.
  • Si stima che la mancanza di cooperazione tra gli Stati membri in materia di difesa costi decine di miliardi di euro all'anno. Nonostante nel 2020 si sia avuto un aumento della spesa europea per la difesa, si è anche registrato un nuovo minimo, pari appena all'11%, degli investimenti spesi in modo collaborativo, ben al di sotto del parametro di riferimento del 35%.
  • Nel 2020 la spesa combinata degli Stati membri per la ricerca e la tecnologia nel settore della difesa (R&T) è ammontata a soli 2,5 miliardi di euro, pari all'1,2% della spesa totale per la difesa, al di sotto del parametro di riferimento del 2% fissato come impegno vincolante nell'ambito della cooperazione strutturata permanente.

Tutti questi dati illustrano le tendenze e le problematiche che dobbiamo affrontare, ed è in questo contesto che i leader dell'UE a Versailles hanno chiesto un'analisi delle carenze di investimenti nel settore della difesa. La bussola strategica recentemente adottata stabilisce già un piano ambizioso per rafforzare la politica di sicurezza e di difesa dell'UE entro il 2030 e dobbiamo progredire in questo spirito.

 

"Tutti questi dati illustrano le tendenze e le carenze che dobbiamo affrontare."

 

Nelle ultime settimane molti Stati membri hanno annunciato aumenti della spesa per la difesa. Si tratta di un risultato molto positivo. Tuttavia, come ho detto in precedenza, è fondamentale che non solo spendano di più, ma anche meglio insieme per evitare un'ulteriore frammentazione. Permettetemi di insistere su questa idea, perché se ogni Stato membro aumenta la propria spesa per la difesa moltiplicando per "x" le proprie spese correnti, ma investendo da solo senza un coordinamento europeo, il risultato sarà probabilmente uno spreco di denaro, con il rischio di moltiplicare le lacune esistenti e inutili duplicazioni.

Per questo motivo la comunicazione congiunta che abbiamo presentato questa settimana, insieme ai miei colleghi della Commissione Margrethe Vestager e Thierry Breton presenta proposte concrete su come promuovere la collaborazione per gli investimenti nella difesa e rafforzare la base industriale e tecnologica della difesa europea.

 

Dalla diagnosi all'azione

L'AED ha fornito l'analisi preliminare delle carenze in materia di difesa, basandosi sul lavoro svolto attraverso il piano di sviluppo delle capacità (CDP) e la revisione coordinata annuale sulla difesa (CARD).

In sintesi, sono state individuate tre linee principali di azione. Gli Stati membri devono:

  • in primo luogo, lavorare sulla preparazione al combattimento delle forze, compresa la ricostituzione delle scorte;
  • in secondo luogo, aumentare le capacità esistenti, quantitativamente e qualitativamente (massa e volume), nei prossimi cinque anni, con particolare attenzione alle lacune accumulate nel corso degli anni, ad esempio per quanto riguarda i fattori abilitanti strategici, la modernizzazione della difesa aerea, le capacità informatiche e spaziali, solo per citarne alcune;
  • in terzo luogo, più a lungo termine, sviluppare congiuntamente le capacità fondamentali future, quali i carri armati da combattimento, le capacità avanzate anti-accesso/negazione d'area (A2/AD) o la conoscenza dell'ambiente spaziale.

 

"Come sempre abbiamo bisogno di volontà politica e di leadership."

 

Istituiremo una task force congiunta per sostenere le esigenze di appalti a breve termine e incoraggiare gli Stati membri ad acquistare insieme. Nell'ambito di questa task force, l'AED può già agevolare tali appalti congiunti a breve termine sulla base delle sue competenze ed esperienze in questo settore. La Commissione varerà inoltre uno strumento per rafforzare le capacità industriali europee nel settore della difesa mediante appalti congiunti e proporrà un regolamento relativo al programma europeo di investimenti nel settore della difesa.

Esamineremo inoltre la possibilità di rafforzare i bilanci del Fondo europeo per la difesa e la mobilità militare attraverso il meccanismo per collegare l'Europa. Infine, proponiamo che la Banca europea per gli investimenti (BEI) valuti, in collaborazione con l'AED, in che modo sostenere l'industria europea della difesa nello sviluppo di tecnologie critiche e di capacità industriali mediante appalti congiunti.

Come sempre abbiamo bisogno di volontà politica e di leadership, e l'aumento della spesa per la difesa ci offre un'opportunità unica per risolvere alcune delle questioni di lunga data che hanno ostacolato gli sforzi dell'UE nel campo della difesa.

È giunto il momento di far progredire la difesa europea. Dobbiamo rafforzare la base industriale europea della difesa ed essere operativi con le necessarie capacità militari. Essere in grado di aumentare la nostra capacità militare di difenderci, rendere la NATO più forte e sostenere meglio i nostri partner ogniqualvolta necessario.

HR/VP box
Josep Borrell former HR/VP

"Una finestra sul mondo"- Blog dell'AR/VP Josep Borrell

Blog di Josep Borrell sulle sue attività e la politica estera europea. Contiene anche interviste, op-eds, una selezione di discorsi e video.