Difesa europea: lottare contro la Covid-19, prepararsi per il futuro

14/05/2020 - La pandemia di coronavirus provocherà molto probabilmente un deterioramento del nostro contesto di sicurezza nei prossimi anni, rendendo ancora più necessaria una politica di sicurezza e di difesa dell'Unione europea più forte e un'Unione più forte a livello mondiale.

Il coronavirus provoca un deterioramento del nostro contesto di sicurezza, rendendo ancora più necessaria una politica di sicurezza e di difesa dell'Unione europea più forte

 

Martedì abbiamo tenuto la seconda videoconferenza in sei settimane con i ministri della Difesa dell'Unione europea, e ieri sono intervenuto alla riunione del comitato militare dell'UE a livello dei capi di stato maggiore della difesa dell'UE. Abbiamo discusso delle implicazioni della pandemia in materia di sicurezza e di difesa ed è risultato chiaramente che la crisi della Covid-19 comporterà una ridefinizione delle nostre società, delle nostre economie e della nostra politica di sicurezza e di difesa. La salute è ormai una questione di sicurezza.

Le forze armate dei nostri Stati membri stanno già svolgendo un ruolo cruciale nella lotta contro il coronavirus in Europa: infatti sostengono le autorità civili e i cittadini con risorse mediche, logistiche e di sicurezza, sia nei loro paesi d'origine che in tutti gli Stati membri dell'UE, in un vero spirito di solidarietà europea. Il SEAE ha istituito una task force incaricata di prestare supporto a questi interventi e di agevolare lo scambio di informazioni e migliori pratiche. Abbiamo concordato con i ministri di rafforzare le modalità di utilizzo dei mezzi militari in appoggio alle autorità civili nella risposta alla pandemia.

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Al di là delle nostre frontiere, le missioni e le operazioni dell'UE restano a fianco dei nostri partner in questi tempi difficili. Ovviamente, poiché la sicurezza e il benessere del nostro personale e delle popolazioni locali continuano ad essere la nostra preoccupazione principale, abbiamo dovuto adattare le attività ove necessario. Garantiamo comunque che le missioni e le operazioni PSDC dell'UE continuino a svolgere il loro mandato relativamente alla sicurezza e a esaminare il modo in cui sostenere i nostri partner di fronte alla pandemia.

In una prospettiva a più lungo termine, possiamo essere certi che gli effetti della pandemia rischiano di aggravare i conflitti e le crisi in corso, con un impatto diretto sulla nostra stessa sicurezza. La Covid-19 ha portato con sé nuove minacce. Ha rivelato punti di forza e vulnerabilità da cui possiamo già trarre alcuni primi insegnamenti per la sicurezza e la difesa europea, articolati in cinque pilastri: solidarietà; reattività; preparazione e resilienza; capacità; partenariati.

La solidarietà europea deve rimanere il nostro principio guida. Le nostre risposte devono essere rapide e flessibili, attraverso un migliore coordinamento di tutti gli attori che operano per la nostra sicurezza, sia all'interno che all'esterno delle nostre frontiere, ad esempio, o aumentando ancora l'adattabilità delle nostre missioni e operazioni all'evolversi delle circostanze. Dobbiamo essere più preparati e resilienti, per esempio riguardo alla cibersicurezza o contro le minacce ibride. Tali minacce includono le campagne di disinformazione: recentemente abbiamo potuto constatare che si tratta di minacce reali per la sicurezza europea e mondiale.

Dobbiamo anche continuare a lavorare sulle nostre capacità. Abbiamo visto esempi positivi del modo in cui le forze militari possono aiutare le autorità civili in tempi di crisi: dovremmo fare tesoro di questa esperienza. Abbiamo inoltre bisogno di un'industria europea della difesa innovativa e solida. La PESCO e il Fondo europeo per la difesa possono contribuirvi, e valuteremo come sfruttare queste iniziative per essere meglio attrezzati in futuro a rispondere a crisi analoghe. Certo, non sarà facile reperire il denaro necessario a soddisfare le nostre ambizioni in materia di difesa, perché la crisi colpisce le nostre economie. Ma non possiamo permetterci di mettere a repentaglio la nostra sicurezza in questi tempi di incertezza.

Resteremo fedeli al nostro spirito di cooperazione con i partner. Siamo tutti di fronte alle stesse sfide e solo insieme potremo superarle. Ciò vale sia per l'attuale pandemia di coronavirus che per le crisi future. Per questo mi rallegro in particolare che il Segretario generale della NATO, Stoltenberg, e il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per le operazioni di pace, Jean- Pierre Lacroix, si siano uniti ai ministri e a me nelle nostre discussioni di ieri.

 

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