Costruire lo Stato e la sicurezza della Somalia e stabilizzare il Corno d'Africa

"Le nostre operazioni di gestione delle crisi contribuiscono a rafforzare la sicurezza nella regione del Corno d'Africa, che è di fondamentale importanza per l'Europa."
La Somalia è situata nel Corno d'Africa e ha la costa più lunga del continente africano.. Da oltre 30 anni soffre di una crisi umanitaria e di una persistente instabilità politica e sociale. Il tasso di povertà dei suoi 17 milioni di abitanti è di circa il 70%, il tasso di analfabetismo supera il 50% e la speranza di vita media è di appena 48 anni. Negli ultimi anni la situazione umanitaria è ulteriormente peggiorata a causa di una grave siccità, del rischio di carestia (l'ONU ha affermato proprio questa settimana che oltre 500 000 bambini rischiano di morire di fame) e dei cambiamenti climatici che colpiscono soprattutto i più vulnerabili, oltre che dell'impatto persistente della COVID-19 e del protrarsi dei conflitti. Infine, la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina ha determinato un ulteriore aumento dell'insicurezza alimentare con l'impennata dei prezzi dei prodotti alimentari e dei combustibili.
Perché tutto questo è importante per l'Europa, dato che la Somalia sembra così lontana? In primo luogo, perché circa il 40% delle rotte di navigazione mondiali e il 25% dell'approvvigionamento marittimo dell'UE passano attraverso il Golfo di Aden. Sebbene sia stata per lo più debellata grazie agli sforzi internazionali, e soprattutto all'operazione Atalanta dell'UE, la pirateria continua a rappresentare una minaccia per la sicurezza marittima, anche in termini di traffici illeciti. Inoltre, perché il terrorismo internazionale rappresenta una minaccia per tutti noi se non lo contrastiamo. La situazione della sicurezza resta estremamente instabile, con i gruppi terroristici Al-Shabaab e Da'esh ancora attivi, come dimostra l'attacco dello scorso agosto contro l'hotel Hayat a Mogadiscio, in cui hanno perso la vita 20 persone e altre 120 sono rimaste ferite.
Ecco perché è importante. L'Unione europea deve proseguire gli sforzi in questa parte del mondo, come altrove, per promuovere la stabilità e la sicurezza. Ed è quello che facciamo. Dal 2014 al 2022 l'UE ha investito oltre 3,5 miliardi di EUR per sostenere gli sforzi di riforma politica, economica e di sicurezza della Somalia e per affrontare la situazione umanitaria, attraverso programmi di aiuto umanitario e di cooperazione in materia di governance e Stato di diritto, costruzione della pace, inclusione sociale e istruzione, resilienza e adattamento ai cambiamenti climatici.
Essenzialmente, sosteniamo la Somalia attraverso tre missioni della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) per sostenere la pace e la stabilità nel paese e aiutarlo a essere in grado di riprendere la piena titolarità della propria sicurezza:
- operazione Atalanta per sostenere la lotta contro la criminalità marittima;
- EUTM Somalia per formare l'esercito somalo e, più in generale, rafforzarne l'autonomia (compresa la capacità di formare autonomamente il proprio personale);
- EUCAP Somalia per fornire consulenza alle guardie costiere e alla polizia.
Domenica scorsa ho incontrato il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud, che è stato eletto dai deputati parlamentari nel maggio 2022 (il nuovo gabinetto è stato nominato solo nell'agosto 2022). Ho inoltre fatto visita alle nostre due missioni PSDC terrestri e sono salito a bordo della nave ammiraglia dell'operazione della forza navale Atalanta, la fregata Numancia, che pattuglia la costa somala.
Atalanta, lanciata nel 2008, è stata la prima operazione navale dell'UE e ha apportato un contributo fondamentale alla lotta contro la pirateria. Si tratta infatti di una delle storie di successo più significative della PSDC. Oltre a combattere la pirateria, è ora impegnata anche in altre sfide in materia di sicurezza marittima, come la lotta contro il traffico di stupefacenti e di armi e la pesca illegale.
Atalanta è diventata un attore di riferimento per la sicurezza marittima, offrendo una piattaforma per sviluppare i nostri partenariati e per svolgere esercitazioni congiunte con India, Indonesia, Oman e Giappone. L'operazione, che rappresenta la nostra principale risorsa nell'Oceano Indiano, tutela la libertà di navigazione e dimostra la capacità e la determinazione dell'UE a far rispettare un ordine basato su regole. Ha svolto e continua a svolgere un ruolo pionieristico nella definizione della dimensione marittima della PSDC.
Tuttavia, sebbene Atalanta sia un successo, è giusto riconoscere che le nostre operazioni terrestri EUTM ed EUCAP Somalia hanno ottenuto solo risultati limitati. L'esercito nazionale somalo, le guardie costiere e la polizia continuano ad affrontare notevoli sfide in termini di costituzione della forza e di efficienza e non abbiamo compiuto i progressi che avremmo voluto in termini di rafforzamento delle capacità attraverso la consulenza e la formazione delle autorità somale. Tuttavia, finora abbiamo formato 8 000 militari somali e proseguiremo le attività di formazione; inoltre, l'esercito nazionale somalo ha già potenziato la propria capacità di formare autonomamente il proprio personale.
Svolgiamo queste attività nel quadro degli sforzi più ampi della comunità internazionale. La missione di transizione dell'Unione africana (ATMIS) ha un mandato dell'ONU che autorizza gli Stati dell'UA a schierare circa 19 000 unità di personale in divisa nel paese e l'UE è il principale finanziatore della missione. Anche altri paesi sono attivi; la Turchia, ad esempio, conduce un'importante missione di formazione e controlla il porto di Mogadiscio.
Visitando le missioni e parlando ai nostri soldati e formatori, ho potuto vedere con i miei occhi come il nostro personale lavora sul campo e come dà corpo alla nostra politica di sicurezza e di difesa. Ho elogiato il nostro personale per il suo duro lavoro e l'impegno profuso a Mogadiscio nonché a Hargeisa, Garowe e Berbera. Questo lavoro, svolto lontano da casa e in condizioni di vita spesso molto dure e difficili, richiede coraggio e resilienza e la dedizione del nostro personale sul campo è un elemento chiave per promuovere e proteggere i valori e gli interessi dell'UE. Si tratta di un lavoro fondamentale, inteso a preservare la sicurezza regionale e a dimostrare che l'UE, che sostiene gli sforzi di pace africani con undici missioni in tutto il continente, è il partner più affidabile dell'Africa.
Intendiamo continuare a rafforzare le istituzioni di sicurezza somale riducendo nel contempo gradualmente il nostro sostegno. L'obiettivo è che la Somalia assuma la piena titolarità della propria sicurezza entro la fine del 2024. Ho assicurato al presidente Hassan Sheikh Mohamud che le nostre missioni sosterranno l'esercito, la polizia e le guardie costiere per aiutarli a raggiungere questo obiettivo. Ho inoltre riconosciuto gli sforzi della nuova leadership volti a promuovere le riforme economiche e sociali e a portare avanti il consolidamento dello Stato in cooperazione con gli Stati membri federali, sottolineando che la cooperazione tra il governo federale e gli Stati membri federali è effettivamente fondamentale.
Tuttavia, ho anche sottolineato che ci stiamo orientando verso un partenariato più transazionale con le autorità somale. Il sostegno dell'UE non può essere dato per scontato e i cittadini europei devono vedere che il nostro impegno in Somalia dà frutti. A tal fine, i leader somali devono lavorare per una Somalia più sicura, stabile e democratica, fornendo servizi di base e sicurezza alla popolazione.
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