Con l'aumentare delle tensioni alle frontiere orientali l'unità rimane il nostro punto forte

30.1.2021 - Blog dell'AR/VP — Durante tutta la scorsa settimana sono proseguiti i lavori sulla situazione della sicurezza europea e sulle azioni aggressive della Russia nei confronti dell'Ucraina, con la riunione dei ministri degli Esteri dell'UE e l'invio delle risposte scritte degli Stati Uniti e della NATO riguardo ai "progetti di trattati" della Russia. Continueremo a seguire un duplice approccio composto da diplomazia e deterrenza e incrementeremo il nostro sostegno all'Ucraina.

"L'Ucraina è un paese partner e un paese vicino: la sua sicurezza è anche la nostra"

La crisi tra Russia e Ucraina rimane al centro delle attuali tensioni geopolitiche. L'escalation militare della Russia al confine ucraino ha subito un'ulteriore accelerazione; ora include i preparativi per le esercitazioni militari in Bielorussia, che si svolgeranno a soli 18 chilometri dal confine con L'Ucraina. Mosca ha inoltre annunciato esercitazioni militari navali delle proprie flotte, ad esempio nell'Atlantico settentrionale, di fronte alle coste irlandesi, e all'interno del proprio territorio.

Dal lato europeo, lunedì scorso i ministri degli Esteri dell'UE hanno formalizzato le decisioni adottate a Brest: abbiamo ribadito in maniera unitaria la nostra contrarietà al tentativo della Russia di ricreare linee di divisione nel nostro continente che fanno riaffiorare alla mente quelle inaccettabili "sfere di influenza" per le quali non c'è posto nel 21o secolo. Con i ministri abbiamo concordato i principali elementi che guideranno i nostri sforzi diplomatici collettivi per convincere la Russia ad avviarsi sulla strada del dialogo.

Slancio diplomatico

Durante la riunione del Consiglio "Affari esteri" abbiamo anche avuto uno scambio sostanziale con il segretario di Stato USA Blinken. L'unità transatlantica è fondamentale; il coordinamento e la cooperazione proseguiranno in maniera stretta, così come è stato durante l'intero processo.

 

"Tra gli Stati Uniti e l'Unione europea c'è costante coordinamento, scambio reciproco di informazioni e dialogo sulle prossime tappe."

 

Alcuni commentatori hanno espresso delusione per la presunta assenza dell'Unione europea nel processo diplomatico sul conflitto Russia/Ucraina, affermando che l'UE "non è presente al tavolo dei negoziati". Anche se ovviamente l'UE non ha preso parte alle prime riunioni bilaterali USA-Russia e NATO-Russia ciò non significa che sia stata assente dall'insieme maggiormente articolato delle discussioni diplomatiche di più ampio respiro. Tra gli Stati Uniti e l'Unione europea c'è costante coordinamento, scambio reciproco di informazioni e dialogo sulle prossime tappe. Ho mantenuto contatti stretti con il segretario di Stato degli Stati Uniti; insieme abbiamo avuto anche uno scambio con il segretario generale della NATO e il ministro degli Esteri polacco, attualmente presidente in carica dell'OSCE e con il ministro degli Esteri ucraino. Naturalmente, sono anche in stretto contatto con i miei colleghi francesi e tedeschi riguardo alle discussioni nel quartetto Normandia (Francia, Germania, Ucraina, Russia). È fondamentale che i colloqui in tale formato siano riavviati mercoledì a Parigi; sarà la prima volta dal 2019 ed è previsto anche un prosieguo a Berlino nelle prossime settimane.

A seguito di questo fitto coordinamento transatlantico, mercoledì gli Stati Uniti e la NATO hanno inviato le rispettive risposte scritte alle richieste russe pubblicate lo scorso dicembre. Il segretario Blinken e altri funzionari statunitensi hanno chiarito pubblicamente (link esterno) che la missiva ribadisce le preoccupazioni per le azioni della Russia che compromettono la sicurezza europea; la risposta si compone di una valutazione pragmatica e di principio delle preoccupazioni sollevate dalla Russia e proposte per i settori in cui esiste la possibilità di trovare una base comune.

Accolgo con favore le proposte degli Stati Uniti e della NATO che, se negoziate in buona fede, possono rafforzare la sicurezza in Europa, affrontando al contempo le preoccupazioni manifestate dalla Russia attraverso impegni reciproci.

Intendiamo aumentare la trasparenza e la fiducia, sottolineando contemporaneamente la necessità di rispettare i principi fondamentali su cui si fonda la sicurezza dell'Europa, in particolare il rispetto della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale degli Stati europei e il diritto degli Stati di definire le proprie disposizioni in materia di sicurezza e le proprie alleanze. Le controversie devono essere risolte pacificamente e non ricorrendo alla minaccia o all'uso della forza.

 

"Preferiamo la diplomazia e siamo pronti a procedere su questa strada se la Russia allenterà l'aggressione nei confronti dell'Ucraina e affronterà le discussioni sulla sicurezza in Europa in modo equilibrato e con spirito di reciprocità."

 

Il nostro interesse ultimo è che prevalga il buonsenso e che i conflitti che negli ultimi anni hanno contribuito ad aumentare la sfiducia e l'antagonismo in Europa si risolvano attraverso i negoziati. L'Europa, così come gli Stati Uniti, optano per soluzioni pacifiche frutto di negoziati e invitano la Russia a seguire tale strada piuttosto che l'aggressione armata. Preferiamo la diplomazia e siamo pronti ad andare avanti su questa strada se la Russia allenterà l'aggressione nei confronti dell'Ucraina e affronterà le discussioni sulla sicurezza in Europa in modo equilibrato e con spirito di reciprocità.

Maggiore sostegno dell'UE all'Ucraina

Parallelamente, l'UE ha aumentato notevolmente l'assistenza finanziaria all'Ucraina. Dopo aver stanziato oltre 17 miliardi di € dal 2014, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen lunedì scorso ha annunciato un nuovo pacchetto di assistenza finanziaria costituito da prestiti e sovvenzioni di emergenza, che comprenderà nuove misure di assistenza macrofinanziaria di emergenza del valore di 1,2 miliardi di EUR per far fronte alle attuali esigenze di finanziamento dell'Ucraina. Il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero adottare quanto prima tale pacchetto.

Per quanto riguarda la sicurezza e la difesa, il mese scorso abbiamo deciso di utilizzare lo strumento europeo per la pace per aumentare la capacità di resilienza dell'esercito ucraino. Al momento stiamo intensificando il nostro lavoro su come ampliare al meglio il nostro sostegno all'Ucraina per la riforma dell'istruzione militare superiore. Mi auguro che gli Stati membri possano presto concordare le relative modalità, in modo che i lavori possano iniziare.

Contrastare le campagne di disinformazione del Cremlino

Nel frattempo si sta intensificando anche la disinformazione del Cremlino nei confronti dell'Ucraina, per creare l'impressione fortemente fuorviante di una Russia assediata, circondata dalla NATO e dall'Occidente che spingerebbero cinicamente l'Ucraina a un conflitto con la Russia. Nelle narrazioni a favore del Cremlino Kiev è raffigurata come un fantoccio, diretto da un Occidente guerrafondaio, che prepara atti provocatori per poter avviare un'operazione militare di recupero del proprio territorio.

Oltre ad essere fondamentalmente errate, tali narrazioni aumentano le tensioni; mirano a creare incertezza e confusione nei cittadini e a generare pericolosi pretesti per azioni di escalation. Nell'ambito della nostra lotta contro le campagne di disinformazione provenienti da fonti vicine al Cremlino, i nostri esperti hanno identificato e smentito oltre 5 000 casi di attacchi contro l'Ucraina (link esterno). Abbiamo individuato i sette miti più diffusi e pericolosi sull'Ucraina (link esterno).

Lavoriamo a stretto contatto con le autorità e la società civile ucraine per fornire sostegno tecnico e finanziario nella lotta contro la manipolazione delle informazioni e le ingerenze straniere. Il Centro ucraino per le comunicazioni strategiche e la sicurezza dell'informazione (link esterno), istituito di recente, ha già fornito buoni risultati nei primi mesi di attività e verrà ulteriormente rafforzato. L'Ucraina può continuare a contare sull'UE in quest'ambito.

La sicurezza informatica

Le azioni coercitive contro l'Ucraina hanno coinciso con un attacco informatico. Questo mese alcuni siti web del governo ucraino e alcune piattaforme di servizi sono stati vittime di messaggi ingannevoli e sono stati addirittura rinvenuti elementi distruttivi in alcuni sistemi informatici governativi e in altri settori.

È raro che questi attacchi informatici mirino solo a danneggiare i sistemi tecnici, essendo volti anche a innescare effetti psicologici, a delegittimare le autorità ucraine e a far serpeggiare sfiducia e paura tra la popolazione.

Fortunatamente le autorità ucraine hanno reagito tempestivamente, ponendo rimedio alla situazione. Si è trattato di un buon esempio di resilienza della società ucraina rispetto alle pressioni cui si trova a far fronte. L'UE sostiene attivamente l'Ucraina nel contrasto alle minacce informatiche. Oltre al dialogo UE-Ucraina sulla cibersicurezza, abbiamo instaurato una forte cooperazione che ci ha consentito di aiutare l'Ucraina a rafforzare le sue difese contro le minacce e gli attacchi informatici.

Il momento più pericoloso del periodo post-guerra fredda

Come ho detto all'inizio di questa settimana, viviamo oggi nel momento più pericoloso del periodo post-guerra fredda. Al contempo dobbiamo evitare di alimentare ulteriormente una spirale di escalation e assecondare la richiesta avanzata dal presidente Zelensky di evitare il "panico". In quest'ottica, nella riunione del Consiglio "Affari esteri" della scorsa settimana abbiamo convenuto di mantenere inalterata la nostra presenza diplomatica a Kiev.

 

"La Russia sta conducendo una guerra di nervi, per cui noi dobbiamo mantenere il sangue freddo."

 

La Russia sta conducendo una guerra di nervi, per cui noi dobbiamo mantenere il sangue freddo. In quest'atmosfera di tensione stiamo facendo del nostro meglio per far funzionare la diplomazia, utilizzando tutte le vie percorribili. In tale contesto, deploro la decisione delle autorità russe, annunciata venerdì, di vietare l'ingresso in Russia di un numero ancora non definito di rappresentanti e istituzioni degli Stati membri dell'UE. Tale decisione è priva di qualsiasi giustificazione giuridica e trasparenza; la nostra risposta sarà proporzionata. In tal modo la Russia continua ad alimentare un clima di tensione in Europa invece di contribuire ad attenuarla.

Siamo preparati in caso di fallimento della diplomazia e stiamo esaminando tutte le opzioni. Stiamo ad esempio migliorando la nostra resilienza, anche grazie alla collaborazione con partner come gli Stati Uniti, il Qatar e l'Azerbaigian sulla questione dell'approvvigionamento di gas nel caso in cui la Russia decida di ridurre o interrompere le forniture.

Nell'ambito della nostra opera di deterrenza abbiamo compiuto progressi nella preparazione di una risposta ad alto impatto che comporterebbe gravi costi per l'economia russa e il sistema finanziario del paese. Stiamo inoltre prendendo in considerazione misure di controllo delle esportazioni che avrebbero un effetto a lungo termine, negando alla Russia prodotti di cui ha bisogno per realizzare le sue ambizioni strategiche. In sede di Consiglio gli Stati membri prenderanno una decisione sulla base di una mia proposta in qualità di alto rappresentante. Sto collaborando strettamente con la Commissione per garantire che la nostra proposta congiunta sulle misure di esecuzione segua immediatamente la mia prima proposta sull'istituzione di sanzioni economiche e finanziarie, in modo che, se necessario, le decisioni siano adottate il più rapidamente possibile.

Come ho detto durante la mia visita in Ucraina all'inizio di gennaio, l'Unione europea non farà venir meno il sostegno alla sovranità dell'Ucraina, alla sua integrità territoriale e al suo diritto all'autodeterminazione. L'Ucraina è un paese partner e un paese vicino: la sua sicurezza è anche la nostra.

 

 

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