Africa e Europa: di fronte a opportunità e sfide comuni, costruiamo risposte comuni

24/10/2021 — Blog AR/VP — I ministri degli Affari esteri dell'Unione africana e dell'Unione europea si riuniranno martedì 26 ottobre a Kigali (Ruanda) per preparare il vertice dei capi di Stato e di governo dei due continenti che si terrà all'inizio del 2022. Il mio obiettivo è chiaro: far compiere un salto di qualità senza precedenti al nostro partenariato. La mia visita consentirà inoltre di rafforzare ulteriormente le buone relazioni tra l'Unione europea e il Ruanda.

"COVID-19, cambiamenti climatici, terrorismo... numerose sfide minacciano l'Africa e l'Europa. Per fronteggiarle dobbiamo far compiere al nostro partenariato un salto di qualità."

 

Questa prima missione in Ruanda in qualità di AR/VP sarà innanzitutto un'occasione per un momento di raccoglimento al Memoriale del genocidio di Kigali e per visitare Interpeace a Bugesera, progetto sostenuto dall'Unione europea in cooperazione con la Svezia che si occupa di riconciliazione e assistenza post-traumatica. Il genocidio dei Tutsi, costato la vita a quasi un milione di persone, ci ricorda che l'obiettivo iniziale dell'integrazione europea -prevenire la guerra nel nostro continente e contribuire alla pace nel resto del mondo- deve rimanere centrale nell'azione di oggi. Nel 1994 la comunità internazionale non è riuscita a evitare questo genocidio: un fallimento che non deve ripetersi mai più.

 

"Un quarto di secolo dopo il genocidio, i risultati conseguiti dal Ruanda nella riconciliazione, nella riduzione della povertà, nella sanità, nell'istruzione e nella parità di genere sono notevoli."

 

Un quarto di secolo dopo questo genocidio, i risultati conseguiti dal Ruanda nella riconciliazione, nella riduzione della povertà, nella sanità, nell'istruzione e nella parità di genere sono notevoli. Con il presidente Kagame e le autorità del paese discuteremo del crescente ruolo che il Ruanda svolge in diversi teatri di crisi del continente africano, così come della nostra comune lotta contro la COVID-19. Il Ruanda è uno dei tre paesi africani per i quali è stato avviato un programma bilaterale di sostegno alla produzione di vaccini. In un primo tempo l'UE aiuterà la Rwanda Food and Drug Authority (RFDA) ad aumentare le proprie capacità, condizione necessaria per la successiva creazione di unità di produzione di vaccini e di altri farmaci nel paese.

L'altra parte della mia missione sarà dedicata alla riunione dei ministri degli Affari esteri dell'Unione africana e dell'Unione europea, che copresiederò insieme al vice primo ministro e ministro degli Affari esteri della Repubblica democratica del Congo, Christophe Lutundula Apala Pen' Apala.

 

"COVID-19, cambiamenti climatici, terrorismo... numerose sfide minacciano l'Africa e l'Europa. Solo insieme saremo in grado di farvi fronte. La nostra cooperazione deve ispirarsi al motto olimpico 'Più veloce, più forte, più in alto'."

 

COVID-19, cambiamenti climatici, terrorismo... numerose sfide minacciano l'Africa e l'Europa, ma esistono anche innumerevoli opportunità. Sappiamo da tempo che solo insieme possiamo fare progressi e avanzare più rapidamente, ma vi è ora l'urgente necessità di accelerare il ritmo, ispirandoci al motto olimpico "Più veloce, più forte, più in alto". Essere più forti, insieme, sulla scena mondiale e mirare più in alto, per realizzare insieme progetti concreti, innovativi e trasformativi. Sono questi gli obiettivi per cui auspico una collaborazione.

La pandemia di COVID-19 ha colpito profondamente i nostri due continenti: per superarla l'unica soluzione è generalizzare la vaccinazione e per farlo occorre che tutti, ovunque nel mondo, abbiano un accesso equo ai vaccini. Purtroppo siamo ancora lontani da questo traguardo, soprattutto in Africa. Dobbiamo contribuire più attivamente a colmare questo divario. Gli Stati membri dell'UE si sono impegnati ad accelerare la fornitura di vaccini, in particolare attraverso COVAX e il meccanismo di protezione civile dell'UE. Ora è urgente che alle promesse seguano i fatti. Tuttavia non basta disporre di vaccini, dobbiamo anche essere in grado di somministrarli in buone condizioni e l'Unione europea ha stanziato 100 milioni di euro a tal fine. 

 

"Per sconfiggere la COVID-19 la vaccinazione deve essere generalizzata, e per farlo occorre che tutti, ovunque nel mondo, abbiano un accesso equo ai vaccini. Siamo ancora lontani da questo traguardo, soprattutto in Africa. Dobbiamo contribuire più attivamente a colmare questo divario."

 

La pandemia ha messo in evidenza le profonde disparità nella produzione di vaccini e medicinali su scala mondiale. Né l'Europa né l'Africa possono continuare a dipendere così tanto da attori esterni per una produzione di così vitale importanza. Servono vaccini per l'Africa, prodotti in Africa dall'Africa. Per questo motivo nell'ambito di Team Europa l'Unione europea si è impegnata, con gli Stati membri e la Banca europea per gli investimenti (BEI), a destinare un miliardo di euro allo sviluppo della produzione di vaccini e altri medicinali in Africa, in particolare in Senegal, Ruanda e Sud Africa. A Kigali discuteremo del modo in cui incrementare il più rapidamente possibile questa capacità produttiva dell''Africa. Parallelamente dobbiamo portare avanti i lavori intrapresi per generalizzare i certificati di vaccinazione al fine di agevolare la mobilità tra i nostri due continenti. 

La pandemia minaccia il recupero economico avviato, in particolare in Africa

Questa pandemia minaccia il percorso di recupero economico intrapreso negli ultimi decenni, soprattutto in Africa. Sosteniamo pienamente gli sforzi del G20 volti ad alleviare il debito dei nostri partner africani, ma servono un'azione più incisiva e il coinvolgimento di tutti i creditori.

Vogliamo collaborare strettamente con il continente africano nella lotta contro i cambiamenti climatici. L'Europa, che ha una responsabilità importante in questo fenomeno, si è impegnata a compiere sforzi ragguardevoli per limitare le proprie emissioni di gas a effetto serra. La maggior parte dei paesi africani emettono pochi gas a effetto serra, ma sono già colpiti in modo sproporzionato dai cambiamenti climatici. Negli ultimi anni l'UE si è già mobilitata per aiutare l'Africa ad adattarvisi, in particolare attraverso il progetto della grande muraglia verde contro la desertificazione, ma in futuro dovremo intensificare notevolmente gli sforzi in tal senso. Dobbiamo inoltre unire le forze per garantire il successo della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26): insieme rappresentiamo il 40 % dei paesi delle Nazioni Unite e, uniti, possiamo avviare il mondo verso uno sviluppo più equo e sostenibile. 

 

"Dobbiamo unire le forze per garantire il successo della COP26. Insieme rappresentiamo il 40 % dei paesi delle Nazioni Unite e, uniti, possiamo avviare il mondo verso uno sviluppo più equo e sostenibile." 

 

Se rispetta le libertà e non è al servizio di ambizioni egemoniche, la transizione digitale consente anche di accelerare lo sviluppo economico promuovendo nel contempo l'inclusione di tutti, in particolare nelle zone rurali. I giovani, particolarmente numerosi in Africa, possono e devono essere il motore fondamentale di questa duplice transizione verde e digitale. Ne discende l'importanza dell'accesso a un'istruzione di qualità e dell'effettiva partecipazione dei giovani alla vita politica, sociale ed economica. 

 

"L'Africa e l'Europa devono far fronte a gravi minacce comuni: terrorismo, tratta di esseri umani, traffico di animali e droga, pirateria e criminalità informatica sono piaghe che possono essere sconfitte solo attraverso uno stretto coordinamento internazionale."

 

L'Africa e l'Europa devono far fronte a gravi minacce comuni: il terrorismo, l'estremismo, i traffici di ogni tipo, la pirateria e la criminalità informatica sono piaghe che possono essere sconfitte solo attraverso uno stretto coordinamento internazionale.

La pace e la sicurezza sono un pilastro essenziale del nostro partenariato, in quanto l'instabilità e l'insicurezza in Africa hanno necessariamente un impatto sull'Europa e da molto tempo l'UE si impegna in questi settori in Africa, con l'Africa e per l'Africa. In stretto coordinamento con l'Unione africana, l'UE mette le proprie forze al servizio di "soluzioni africane ai problemi africani" in Somalia, nel Sahel, nella Repubblica centrafricana e in Mozambico.

 

"La pace e la sicurezza sono un pilastro essenziale del nostro partenariato, in quanto l'instabilità e l'insicurezza in Africa hanno necessariamente un impatto sull'Europa e da molto tempo l'UE si impegna in questi settori in Africa, con l'Africa e per l'Africa."

 

Tuttavia, come recentemente sottolineato dal presidente Kagame, "nessun finanziamento esterno né dispiegamento di truppe può creare una pace duratura se non s'impernia sulla governance". Oltre agli interventi in materia di sicurezza veri e propri, dobbiamo trovare un modo più efficace di impostare il dialogo politico tra gli attori coinvolti, la lotta contro la corruzione, il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto, il ripristino dei servizi pubblici e lo sviluppo economico.

Non siamo d'accordo su tutto, ma siamo d'accordo sull'essenza.

In conclusione, in un mondo in cui i valori democratici che sono alla base dell'Unione africana e dell'Unione europea sono sempre più a rischio, è urgente rafforzare la nostra cooperazione. Dobbiamo conseguire risultati concreti per i nostri concittadini in termini sia di ripresa economica sostenibile e inclusiva, sia di transizione verde e accesso all'energia, trasformazione digitale, sviluppo umano, pace e buon governo, migrazione e mobilità. Non siamo sempre d'accordo su tutto, ma siamo d'accordo sull'essenza. E questo basta per far compiere un salto di qualità senza precedenti al nostro partenariato, di cui potrebbe beneficiare anche il resto del mondo.

 

 

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