Coronavirus: sostegno consolare ai cittadini dell'UE nei paesi terzi

07.06.2020

L'alto rappresentante/vicepresidente Josep Borrell, con il sostegno del SEAE, della Commissione e delle delegazioni dell'UE in tutto il mondo, guida i lavori volti a rafforzare il coordinamento tra gli Stati membri per aiutare i cittadini dell'UE attualmente bloccati fuori dell'UE.

Il SEAE sostiene gli Stati membri nella loro assistenza consolare ai cittadini dell'UE attraverso la sua rete di corrispondenti consolari locali presso le 142 delegazioni dell'UE. Lo "strumentario consolare" dell'UE comprende informazioni pratiche sulle opzioni a disposizione dei cittadini dell'UE nei paesi terzi. In tale ambito rientrano la collaborazione dell'UE per il rimpatrio di cittadini dell'UE e consigli su come gestire le restrizioni di viaggio in tutto il mondo.

"Gli sforzi di rimpatrio riguardano i viaggiatori dell'UE rimasti bloccati all'estero. Non si tratta dei residenti permanenti (...). La nostra priorità è riportare queste persone a casa", ha detto l'alto rappresentante Josep Borrell in una videoconferenza al termine del Consiglio "Affari esteri" di lunedì 23 marzo.

La priorità è rimpatriare i cittadini dell'UE con voli commerciali. Tuttavia, quando questa opzione non è più possibile, il Centro europeo di coordinamento delle risposte alle emergenze (ERCC) della DG ECHO, insieme al SEAE e agli Stati membri dell'UE, interviene per valutare le situazioni difficili a livello mondiale che richiedono mezzi speciali (voli, navi). Gli Stati membri dell'UE possono quindi attivare il meccanismo di protezione civile dell'Unione (UCPM), che coordina e cofinanzia fino al 75 % dei mezzi di trasporto speciali mobilitati per il rimpatrio. L'UCPM ha finora agevolato il rimpatrio in Europa di un numero notevole di cittadini dell'UE.

Il testo integrale (in inglese) relativo al sostegno fornito finora dall'UE può essere consultato qui


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